È un argomento trito e ritrito, un pozzo senza fondo di cui non si dice mai abbastanza sia nel male che nel bene. Bisogna, quindi, orientarsi con dei paletti, delle distinzioni che ci diano chiarezza. Una di queste, che a me sembra la più importante, è quella secondo cui c’è la Massoneria, un’idea che vive da tre secoli e continuerà a vivere perché è un moto dell’animo connaturato nell’uomo: l’ansia di ricerca. E poi ci sono le massonerie, con la lettera iniziale doverosamente minuscola, che sono la prassi, i tentativi di realizzare nel concreto questa idea, che oggi così come sono incrostati non funzionano più, nonostante una propaganda interessata ne strombazzi il contrario.
Questa nostra piccola massoneria è destinata a scomparire perché da troppi decenni ormai non ha più contatti con la realtà, perché dinanzi alla realtà resta muta, senza risposte, senza strumenti per elaborarle, preferendo rinchiudersi nel proprio angusto intimismo liberando nevrosi e rifugiandosi in un improbabile paradiso primordiale.
Vagheggio il ritorno ad una Massoneria che ponga come base la cultura e come obiettivo il miglioramento della società, una Massoneria che occupi lo spazio, oggi deserto, del pre-politico. Quello dell’etica e dell’ingegneria sociale, del come rendere attuali e fruibili per tutti grandi idee e grandi valori, in relazione sinergica con istituzioni ed altri agenti sociali (politica, chiesa, ecc.), con l’esclusione delle prassi politiche perché esulano dall’interesse massonico. Per fare questo però ci vuole cultura, non improvvisazione, e tanto meno slogan. Ecco, io tratterò di questo modello di Massoneria e dei suoi contrari nel blog del sito.
Pertanto, chi si aspetta notizie o riflessioni su esoterismi e misticismi vari, misteri e segreti di fatti e personaggi o rivelazioni scandalistiche, resterà deluso. Non ci sarà trippa per un lettore simile. Chi, invece, si ostina a conservare il vizio di pensare, la consuetudine alla lettura ed allo studio del passato e del presente, ed a scrutare nuovi orizzonti di futuro, nonché la disponibilità empatica al dialogo, si sentirà a casa propria. Con o senza grembiule.