“I nomi dei massoni alle strade della città”, “Cultura” (L’Edicola del Sud, 16 marzo 2022)
“Compositori, eroi di guerra e poeti uniti dall’appartenenza”
di Vittorio Ricapito
“Nel volume di circa 260 pagine, lo studioso tarantino si è occupato di redigere una sessantina di biografie di personaggi noti a livello locale, scrittori, giornalisti, combattenti e personalità a cui le amministrazioni nel corso degli anni hanno voluto tributare un omaggio dedicando una via della città. Poco si sa di molte di queste biografie. Molti tarantini non conoscono la vita di questi “illustri sconosciuti” e i meriti che gli sono valsi un posto nella toponomastica locale.
L’opera di Francesco Guida – dice Guadagnolo – aiuta a comprendere meglio, tramite l’odonomastica, la formazione dell’identità tarantina negli ultimi tre secoli.“
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“Taranto, Francesco Guida e l’illuminismo di Giovan Battista Gagliardo“, “Cultura & Spettacoli” (AffariItaliani.it, 28 febbraio 2021)
“Un nuovo lavoro storico di Francesco Guida indirizzato a ricostruire vita, pensiero ed alcune opere di Giovan Battista Gagliardo: prete illuminista tarantino”
di Mario Pennuzzi
“Un nuovo lavoro storico di Francesco Guida, questa volta indirizzato a ricostruire la vita, il pensiero ed alcune opere, più che inedite dimenticate di questo prete illuminista tarantino, Giovan Battista Gagliardo, che fu tra i protagonisti di una stagione di cambiamento e di lotta per la libertà che le armate francesi introdussero in tutta Europa, a cavallo tra la fine del Settecento e gli inizi del Novecento.
Una rivoluzione che nel tumultuoso evolversi degli eventi si affermò, mutò più volte, si esaurì e fu sconfitta. “Cadde risorse e giacque”, come avrebbe scritto Manzoni a proposito della epopea Napoleonica, ma poiché era portatrice di vera gloria ha lasciato tracce profondissime, efficaci e vitali anche quando disconosciute nella cultura Europea.“
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“Giovan Battista Gagliardo: l’ecclesiastico tarantino tra politica e scienza nel ‘700“, “Cultura & Spettacoli” (TarantoBuonasera, 17 luglio 2020)
“Pubblicato l’ultimo saggio monografico di Francesco Guida. L’opera racconta la vita e le opere del prete”
“Sono stati numerosi in passato gli studiosi che hanno trattato questa complessa figura di ecclesiastico, come Lucio Pierri, Giacinto Peluso, Antonio Vallone, Carlo D’Alessio, Giovanni Carano Donvito, Vito Forleo, ma Guida si è spinto più oltre nella ricostruzione biografica, accertando documentalmente la data del decesso, oltre alle cause e alle modalità della morte, e rivelando altri aspetti del Gagliardo finora ignoti, come il soggiorno milanese, la sua vita napoletana di dirigente ministeriale, le relazioni massoniche, la profonda amicizia e collaborazione con Vincenzo Cuoco…
L’opera, dedicata al cardinale Gianfranco Ravasi, ha ricevuto il plauso dell’alto prelato e la dignità di catalogazione nella biblioteca del Pontificio Consiglio della Cultura.”
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“A Palazzo Nervegna il ruolo dei massoni nella Resistenza” (Quotidiano di Puglia- Brindisi, 17 ottobre 2019)
“Sarà presentato il libro di Guida su aspetti poco conosciuti delle Fosse Ardeatine”
di Mimmo Tardio
“Dovrebbe essere ben acquisito il dato per il quale non ci siano in assoluto vicende storiche che possano essere e per sempre considerate del tutto acquisite dalla storiografia. La storia, ogni storia, se le narrazioni sono sostanziate da ricerche ineccepibili e da serietà di intenti può sempre essere aggiornata, probabilmente non in modo strumentale. È anche questo il caso di questo bel libro di Francesco Guida, avvocato tarantino, che ha pubblicato con Gagliano Edizioni un volume, I martiri massoni delle Fosse Ardeatine che possiede diversi pregi. Il libro sarà presentato oggi, giovedì presso la Caffetteria letteraria di Palazzo Nervegna, alle ore 17,30.”
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“I volti e le vicende storiche e umane dei Massoni vittime alle Fosse Ardeatine” (direfarescrivere, anno XV, n. 164, settembre 2019)
“Francesco Guida ci offre una rigorosa e appassionata ricostruzione dell’ignobile eccidio analizzando l’ingente sacrificio massonico”
di Guglielmo Colombero
“Non è un libro sulla Massoneria, intesa come organizzazione astrusa e ramificata, con una storia da esibire e dei fini da perseguire; è un libro sui patrioti di Roma, che furono anche massoni, qualità che connotava il loro impegno civile, oltre che le idealità politiche da cui erano animati. Nessuno di costoro era un mistico o un esoterista ma tutti erano immersi nella caotica realtà quotidiana della Roma del 1943, fatta di ristrettezze e di paure, ma anche di speranze e di impegno, e ispirati ai principi del sacro trinomio massonico: Libertà, Uguaglianza, Fratellanza”. Così è presentato il saggio I Martiri massoni delle Fosse Ardeatine (Gagliano edizioni, pp. 182, € 22,00). Un libro che, per lo stile di narrazione avvincente e per la scientificità dei contenuti, a giusto titolo appartiene alla “Scuderia letteraria” di Bottega editoriale.
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“I martiri massoni delle Fosse Ardeatine” (Etica – Associazione Culturale, 30 aprile 2019)
di Barbara De Munari
“Un inno alla coscienza collettiva, alla difesa della libertà, una schiera di combattenti per la libertà, che la ricerca storiografica e archivista aumenta sempre di più – conferendo inaspettata dignità a tanti contributi, dal nord al sud, da est a ovest dell’Italia, all’insegna dell’antifascismo in Italia e all’estero durante il Ventennio, anche senza aver partecipato alla lotta armata. Come spesso succede, la vita dei singoli, ricca di umanità e quotidianità, arricchisce con potenza questa pagina drammatica della Storia e fornisce i veri elementi per ricostruirla e valutarla, con serietà, dignità, onore e sacrificio.”
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I martiri massoni delle Fosse Ardeatine, “Attualità – Storia” (Lo Jonio, 6 aprile 2019)
“Il nuovo libro dell’avvocato Francesco Guida: presentazione giovedì 11 aprile al Palazzo della Provincia di Taranto. Uno scenario poco noto della Resistenza partigiana.”
“Per queste persone l’appartenenza alla Massoneria caricava di una valenza ideale il loro essere partigiani, senza alcuna distinzione sociale, dall’operaio comunista al nobile. E la vicenda non riguarda solo loa città di Roma, dove i fatti si svolsero, perché quella narrata é una ferita nazionale, con protago9nisti nati in varie regioni italiane che si erano poi trasferiti nella capitale. . .
In ogni parte d’Italia in cui operò il movimento partigiano vi fu una presenza massonica.“
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I martiri massoni delle Fosse Ardeatine, “Cultura” (Il Venerdì di Repubblica, 19 marzo 2019, pag. 87)
“Questo non è un libro sulla massoneria, ma su dei patrioti”. Tra le vittime delle Fosse Ardeatine a Roma c’erano anche venti persone unite dall’appartenenza a una loggia. Una vicenda in cui un’istituzione sempre al centro delle polemiche appare da una prospettiva diversa. (m.ton.)”
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“I martiri massoni delle Fosse Ardeatine”, Mangialibri – dal 2005 mai una dieta
di Gabriele Ottaviani
La Resistenza è il fondamento della nostra repubblica, l’espressione della libertà contro l’oppressione della dittatura, è un crogiuolo di valori democratici che sono alla base della Costituzione e dello Stato. Contestata, discussa, mitizzata, la Resistenza è un movimento organizzato dalla popolazione civile che si rende protagonista di azioni di contrasto violento e non diretto, dopo l’armistizio firmato con gli Alleati l’8 settembre del 1943, nel corso della Seconda guerra mondiale, contro i nazisti occupanti e contro i fascisti.
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Il Pensiero Mazziniano – L’opzione, “Società e Cultura” (Anno LXXII, Nuova serie, Maggio-Agosto 2017 – Quadrimestrale n°2, Pontecorboli Editore, pagg. 180-181)
di Pietro Caruso
Il tarantino Francesco Guida, avvocato e studioso di storie patrie che valgano la pena di essere raccontate, ha dato alla luce l’anno scorso un saggio su un personaggio misconosciuto ai più ma che segnò un chiaro spartiacque tra fascismo e antifascismo nella Massoneria e nella società italiana negli anni dell’avvento fino alle soglie della Liberazione nel secolo scorso.
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Camicia Rossa – Periodico dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini (Anno XXXVII, n°1, Gennaio-Aprile 2017, Pontecorboli Editore, pag. 21)
La biografia di Placido Martini (1879-1944) ci fa rivivere un periodo storico e politico, che va dal pre-fascismo al post-fascismo, dei più complessi per la formazione della Repubblica italiana. Inoltre, considerata l’appartenenza del martire delle Fosse Ardeatine, oltre che al socialismo riformista, alla Massoneria del Grande Oriente d’Italia, viene redatto un quadro puntuale e documentatissimo di ciò che era alla fine dell’Ottocento inizio del Novecento la vita politica dell’epoca connessa con la Massoneria italiana, la quale, a differenza delle spinte ideologiche dei partiti che avevano combattuto il fascismo e che faranno presto nel ricompattarsi e trovare le loro radici nel dopoguerra, non riuscirà a ritrovare se stessa e la propria spinta vitale che era stata il cemento politico post-risorgimentale atto a costruire, insieme ai liberali, ai repubblicani e socialisti riformisti, la spina dorsale dell’Italia fino al periodo giolittiano.
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“Francesco Martini. Socialista, Massone, Partigiano” di Francesco Guida, “Le Recensioni librarie” (YR Mag@zine – Online Settembre-Ottobre e Novembre-Dicembre 2016 n.5-6 – Bimensile del Gran Capitolo dell’Arco Reale Italiano, pag. 28)
Come puntualmente sottolineato dal professor Fulvio Conti nella sua prefazione, c’è bisogno di libri che, nel rispetto della precisione storiografica – e quindi tenendosi alla larga tanto dalla apologia massonica quanto dalla becera antimassoneria – trattino la Massoneria col rigore della ricostruzione storica. La nostra storia offre tanti di quei personaggi e di quegli avvenimenti, che non c’è che l’imbarazzo della scelta. Francesco Guida, che per una vita ha frequentato da avvocato i Tribunali e che oggi si occupa di ricerca storica, ci offre una biografia al contempo interessante e scomoda: quella di Placido Martini, uno dei fondatori – con Domizio Torrigiani – nell’isola di Ponza dove si trovava al confino, della Loggia Pisacane, che sarebbe diventata la Loggia Madre del rinascente Grande Oriente.
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“Placido Martini. Socialista, Massone, Partigiano” (Serenissima Gran loggia di Rito Simbolico Italiano, 2016).
“Questa ricerca rappresenta uno dei primi tentativi di capire e spiegare se vi fu e quale fu una forma organizzata dei massoni italiani in opposizione alla dittatura. La storia di Placido Martini è emblematica di una transizione storica, dal periodo liberale al ventennio fascista, che risultò determinante nel destino della nuova Italia, di cui gli effetti si risen-tono ancora oggi.”
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“Placido Martini, non solo un martire delle Fosse Ardeatine” (RomaToday, 24 marzo 2015)
“Monte Compatri ha ricordato la sua figura nel corso di un convegno voluto dal sindaco Marco De Carolis”
di Redazione RomaToday
Un democratico, di sinistra, che però non cercò la vendetta per i suoi anni di confino. Da uomo di legge, “entrò in possesso di una lista di nomi – ricorda Olga Boumis, che conobbe Martini durante l’esilio di suo padre a L’Aquila – , erano traditori e fiancheggiatori fascisti. Lui avvertì i suoi conoscenti che quelle persone erano state condannate a morte dal Comitato di liberazione nazionale”. Un gesto che salvò la vita anche a un ragazzo di 17 anni. La Massoneria, però, fu una sua passione. “Fu per questo che era inviso al regime di Mussolini”, spiega l’avvocato Francesco Guida, autore di un libro su Martini.